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DANSE AU MARCH?? | Creare engagement danzando tra cesti di broccoli e pomodori

DANSE AU MARCH??

Creare engagement danzando tra cesti di broccoli e pomodori

Creare connessioni con il territorio e le comunità che lo abitano è un gran lavoro per gli operatori culturali e spesso serve una buona dose di creatività per sviluppare il famoso engagement.

Coinvolgere la comunità nelle proprie attività e proposte è sicuramente uno degli obiettivi principali del Centre Chorégraphique National di Nantes, luogo di creazione artistica legato principalmente alla danza, con cui collaboro dal 2016. Questo luogo, che mi ha permesso di crescere enormemente e di costruirmi un ottimo bagaglio di conoscenze, è stato prima di tutto una grande palestra di sperimentazione e ricerca in materia di partecipazione. 

Come poter coinvolgere potenziali nuovi pubblici attraverso la pratica artistica? Diventare capillari sul territorio e ampliare i target di riferimento è sicuramente un’ottima base da cui iniziare. Anche se a me non piace molto ridurre tutto ad un mero esercizio di datification e preferisco parlare di pratiche aperte, diffuse e di incontro con la comunità. 

Dunque quale modo migliore di creare partecipazione se non incontrare le persone nei loro luoghi del quotidiano, nei loro luoghi del cuore? Nantes, come anche molte altre città francesi ed europee, offre ogni settimana ai propri abitanti decine di mercati dove poter comprare cibo fresco, di ottima qualità e a prezzi concorrenziali. 

Ed è proprio nei mercati che il CCN ha deciso di portare la propria pratica. Il progetto Danse au Marché nasce nel 2016 con l’intento di portare la danza negli spazi della città attraverso un’azione che non sia soltanto estetica ma che rappresenti una vera occasione di incontro.

E così, grazie ad un intenso lavoro di equipe, nasce una performance che include danza, cucina, fotografia e narrazione: al banco di lavoro i performer producono live chili e chili di pasta fresca all’uovo che, tra una danza ed un racconto, viene donata ai passanti; questa azione diviene il pretesto per poter attivare un dialogo intorno alla cucina e alle tradizioni di famiglia.

C’è chi rimane a guardare, chi decide di donare una ricetta, chi di donare una piccola coreografia. Tutto viene documentato, rielaborato e sintetizzato in un piccolo carnet carteceo che verrà donato ai partecipanti di ogni nuovo mercato. 

Nasce così una rete di nuove relazioni, fatta di piccoli gesti, di immagini e di racconti del cuore che lasceranno le mura della loro casa, per incontrare nuovi occhi e nuove mani pronte a mettersi in pasta.